pointerUn web globale

Provate a visitare il sito di Ryanair con javascript disabilitato e, sorpresa — non solo non funzionerà nulla, ma nemmeno apparirà nulla. La ragione è che il sito di Ryanair è stato rifatto, due anni fa circa, completamente in Angular ignorando buone pratiche come il progressive enhancement: javascript, invece di migliorare le funzionalità del sito, è essenziale affinché funzioni. La stessa cosa succede a molte web app, e per certe né è facilmente evitabile e nemmeno è un problema — il discorso è a mio parere diverso per dei siti web come quello i Ryanair che probabilmente, facilmente, vengono utilizzati in viaggio, con connessioni limitate e poco affidabili, di fretta, e che contengono informazioni alle quali l’utente deve accedere.

Nell’ambiente in cui lavoro, sembra quasi che di recente la convenienza, rapidità e facilità di sviluppo per lo sviluppatore siano diventate più importanti dell’usabilità finale del prodotto per l’utente. Si scelgono così tecnologie, librerie, framework e scorciatoie che facilitano la vita allo sviluppatore, ma finiscono anche con l’appesantire il prodotto finale per tutti gli utenti.

L’articolo di Smashing Magazine, World Wide Web, Not Wealthy Western Web, ci ricorda — assieme a varie buone pratiche da adottare — che il web è globale: ad utilizzarlo non siamo solamente noi con iPhone di ultima generazione, Mac recenti e connessioni illimitate e veloci, con Chrome e supporto alle ultime tecnologie. Quando prendiamo decisioni come quella presa da Ryanair tagliamo fuori un enorme pezzo del mercato — che, probabilmente, se ne avesse l’opportunità, utilizzerebbe a sua volta il nostro prodotto:

Across the world, regardless of disposable income, regardless of hardware or network speed, people want to consume the same kinds of goods and services. And if your websites are made for the whole world, not just the wealthy Western world, then the next 4 billion people might consume the stuff that your organization makes.