W3C:
Many websites already allow comments, but current […] systems rely on unique, usually proprietary technologies chosen and provided by publishers. Notes cannot be shared easily across the Web and comments about a Web page can only be saved and viewed via a single website. Readers cannot select their own tools, choose their own service providers or bring their own communities.
Il W3C ha iniziato a scrivere una specifica, uno standard, per annotare le pagine web.
La notizia è eccitante sia perché significa che sarà finalmente possibile annotare, commentare, sottolineare una pagina web nativamente, senza bisogno di uno script o plugin aggiuntivo — la funzionalità sarà supportata dal browser! —, sia perché nel farlo i dati verranno salvati secondo uno standard, e quindi saranno condivisibili e riutilizzabili senza limitazioni: apparterranno al lettore, a chi li lascia, invece che alla piattaforma utilizzata per commentare (es. Disqus), al sito (es. Medium), o alla piattaforma di distribuzione (es. Kindle).
Immaginate se gli highlights del Kindle (ebook = pagina web, di fatto) invece di stare chiusi dentro l’ecosistema di Amazon appartenessero a voi, e stessero in un altro posto assieme a tutte le altre cose che vi siete salvati, condivisibili con altri lettori e riutilizzabili con altri contenuti.
Come spiega Hypotesis, l’aspetto eccitante della specifica del W3C è proprio questo: che le annotazioni stanno altrove rispetto al documento a cui fanno riferimento:
While many applications, from PDF readers and Google Docs to the Kindle, support some kind of annotation functionality, what the W3C formalized yesterday is fundamentally different. The W3C architecture provides for a model where annotations live separately from documents and are reunited and reanchored in real-time whenever the relevant document is present. The benefit of this is that annotations now come under the control and election of the user, rather than at the sole discretion of the publisher. Whereas previously annotation was likely a solitary act when implemented in a native app, or the most public act when it took place in a Disqus or Livefyre comment widget, web annotations will allow users to form communities freely, and those communities can extend across any internet-connected document, whether in HTML, PDF, EPUB, or other formats.