È con questo appellativo che Jobs definisce Android nella biografia ufficiale, e rincarando la dose:

Se sarà necessario dedicherò il mio ultimo respiro, e spenderò ogni centesimo dei 40 miliardi di Apple in banca, per fare giustizia a questo torto. Distruggerò Android, perché è un prodotto rubato. Sono disposto ad andare contro Android in una guerra termonucleare. (*)

Alla fine la guerra l’ha rimandata: si è accontentato di fargli causa, a Google. E quando più tardi incontrò Eric Schmidt, il quale sperava di poter risolvere la questione ‘pagando’, gli spiegò:

Non voglio i tuoi soldi. Se mi offrirai 5 miliardi, io li rifiuterò. Ne ho tantissimi, di soldi. Io voglio che voi la smettiate di utilizzare le nostre idee nel vostro Android. Questo è tutto quello che voglio.

Queste cose le diceva nel 2010, dopo che era uscito l’HTC che a quanto pare l’aveva reso considerevolmente furioso.

Del resto, non è un segreto che il grande furto c’è stato davvero: Android, prima dell’iPhone, era un OS totalmente diverso, studiato e pensato in maniera diversa, molto ispirato (google si ‘ispira’ sempre a qualcosa) a Blackberry. Poi è uscito l’iPhone, e l’hanno rivisto da cima a fondo.

Ma non dimentichiamoci che Android, prima dell’iPhone, era così.