L’idea è che con un abbonamento, che potrebbe essere incluso nell’abbonamento a Office 365, si abbia accesso a 10 milioni di hotspot in 130 diversi Paesi.
Lo spiega Davide De Luca su Il Post. Ha a che fare, soprattutto, con la velocità stessa del treno:
È legato direttamente alla velocità del treno. Continuando a semplificare possiamo dire che l’area coperta dal segnale di uno dei ripetitori si chiama “cella”. Luca D’Antonio è responsabile dello sviluppo di tecnologie wireless per Telecom e spiega che tra Torino e Napoli, il principale asse dell’alta velocità, ci sono «circa 600 di queste celle. Significa un ripetitore ogni circa 1,5 chilometri. Considerando che un treno viaggia fino a 300 chilometri significa che tre volte al minuto l’antenna del treno deve cambiare la cella alla quale si aggancia». Senza contare che spesso un treno lungo 500 metri si trova con una carrozza all’interno di una cella e una carrozza ancora in un’altra. Nel momento di passaggio tutte le connessioni (ma anche le chiamate e i trasferimenti dati che stiamo facendo sul nostro telefonino), devono essere spostati da una cella all’altra (in gergo è il cosiddetto “handover”) e può accadere che in questo passaggio qualcosa vada storto e la connessione salti.