Mantellini:

Quando una piattaforma di rete, una di quelle che utilizziamo quotidianamente come Facebook, Google o Twitter, ci propone (o ci impone) un algoritmo che seleziona per noi dentro il suo grande cervello, tenta di entrare, più o meno gentilmente, dentro il nostro percorso decisionale. Ottimizza. Ci racconta che quella magia è per noi ma evidentemente non sempre è così. Semplicemente quell’algoritmo, come moltissimi di quelli che è possibile incrociare in rete, perturba le nostre scelte, sostituisce criteri decisionali suoi ai nostri. Ottimizza.

La bacheca cronologica è faticosa ma riserva molte soddisfazioni.

La timeline non cronologica è, per come la vedo io, inevitabile: mentre a me e altri utenti geek di Twitter può piacere così com’è ora, uno dei problemi di Twitter è sempre stato quello di essere faticoso da approcciare: dà molto, ma solo a patto di dedicargli molto tempo e sforzi (e anche noi, comunque, ci aiutiamo con Nuzzel e altri programmi che di fatto — tramite algoritmi — decidono cosa è interessante e cosa meno). Il problema, se mai, ci sarà se questa verrà imposta e diventerà l’unica opzione possibile.

A tal proposito, alcuni giorni fa leggevo la specifica, in discussione al W3C, del formato micropub che dovrebbe favorire la creazione di timeline cronologiche non-centralizzate:

Micropub is an open API standard that is used to create posts on one’s own domain using third-party clients. Web apps and native apps (e.g. iPhone, Android) can use Micropub to post short notes, photos, events or other posts to your own site.

Per funzionare farebbe affidamento a POSSE, un modello di pubblicazione promosso (come il formato micropub) dall’IndieWebCampPublish (on your) Own Site, Syndicate Elsewhere. Ovvero pubblichi il micropost sul microblog ospitato sul tuo dominio e varie integrazioni lo distribuiscono sulle piattaforme esistenti. In altre parole, il sito personale sta al centro delle piattaforme sociali, di distribuzione.

Micropub è un’API per Twitter sul proprio dominio. Twitter ha avuto per anni un monopolio sulla timeline, ma ora che vuole essere più come Facebook e meno quello che è vale la pena esplorare strade alternative.