Cosa si dice della Lytro

In America hanno iniziato a vendere la Lytro Camera, di cui parlai profusamente lo scorso Ottobre. Le prime recensioni non sono particolarmente positive, davanti allo stupore di una tale tecnologia e innovazione c’è la delusione nello scoprire che le foto per ora sono di bassa qualità, granulose e spesso mediocri.

Come già dissi, la parte più importante della fotocamera in questione è il software di cui The Verge non ha parlato troppo bene: ogni foto pesa all’incirca 16 MB, l’importazione e l’elaborazione è lunga e intensiva, anche su un MacBook Air di ultima generazione. Le foto non sono in .jpg ma in un formato proprietario, in modo che possano venire elaborate sfruttando le “capacità” aggiuntive che la macchina porta ad esse. Per restare ai limiti del software, le sue funzionalità sono ristrette: Walt Mossberg dice che per ora non si è in grado di ritagliare le immagini o aggiungergli alcun effetto.

Ovviamente, una volta elaborate, le foto possono venire esportate in .jpg in un formato finale dalle dimensioni di 1080 x 1080, non molto quindi. Volendo possono anche venire pubblicate su Lytro.com conservando in tal modo tutte le loro caratteristiche. Le ‘Living Pictures’ della Lytro si presentano così via web, permettendo a chiunque di mettere a fuoco in qualsiasi zona, a scatto avvenuto. Le foto sul web vengono visualizzate attraverso HTML 5 o flash.

Robert Scoble suggerisce che la Lytro non sia sufficientemente semplice da usare, un problema visto che uno dei punti di forza della fotocamera dovrebbe essere proprio quello, rendere estremamente semplici certi aspetti della fotografia prima preclusi ai non esperti. Altri difetti interessano l’hardware, in particolare lo schermo dalle dimensioni eccessivamente ridotte (considerando che dallo schermo, con il multi-touch, si dovrebbe poter modificare la foto).

Il prodotto, soprattutto visto il costo che va da $399 ai $499 dollari, vista la pessima qualità delle fotografie, sembra per ora una beta. Tuttavia, essendo il software il fulcro principale del dispositivo, può essere che nei prossimi mesi i modelli già esistenti vengano aggiornati, che la fotocamera subisca la stessa transizione che cinque anni fa è avvenuta nel mercato della telefonia. Dall’hardware al software. Se infatti non è possibile aumentare le dimensioni a posteriori, molti altri problemi (fotoritocco, rapidità nello scatto, gestione e elaborazione in situazioni di scarsa luminosità) potrebbero essere risolti con un software update. La fotocamera potrebbe migliorare col tempo, invece che peggiorare.

Secondo alcune voci Steve Jobs avrebbe voluto inserire nell’iPhone la tecnologia Lytro. La filosofia dietro alla Lytro, “scatta, e non preoccuparti di nulla”, sembra infatti tipica di Apple. La Lytro è la fotocamera “for the rest of us”.

È un prodotto rivoluzionario, ha solamente bisogno di un po’ più di tempo.

Lytro

Lytro è una nuova fotocamera che, per usare le parole di Sarah Lacy, cambierà drasticamente la fotografia per la prima volta dal 1800. Lytro è una cosa che quando l’ho scoperta, ieri sera, mi ha lasciato con un semplice e spontaneo ‘wow’. Per questo vi invito a vedere il sito ufficiale e la pagina che spiega la scienza e la tecnologia che sta dietro, che gli permette di funzionare. Poi, per concludere, guardate anche il video di The Verge che la mostra in funzione.

Lytro cambia il nostro rapporto con la fotografia, il modo di scattare le foto. Non lo cambia leggermente, ma drasticamente. Lytro è un modo totalmente nuovo di concepire la fotografia. È una rivoluzione, in quel settore. Se l’avesse fatta Apple, Steve Jobs l’avrebbe definita magica. Perché è proprio quello che sembra: magica.

La Lytro Field Camera non cattura solo un piano di luce, ma l’intero campo di luce, ovvero ogni raggio di luce in ogni direzione di ogni punto dello spazio. Per capire meglio cosa comporti, quale sia la portata innovativa e in cosa si differenzi dalla macchina fotografia che abbiamo utilizzato fino ad oggi, ecco le parole di una delle persone che ha avuto l’opportunità di provarla, Horowitz:

Le persone spesso definiscono lo scattare una foto come il catturare un momento, ma convenzionale una foto non cattura realmente un momento. Cattura un angolazione, un certo tipo di luce e la messa a fuoco di quel momento. Se sei un fotografo professionista, potresti catturare le migliori parti di quel momento. Ma se sei qualcuno come me, non ci riuscirai certamente. Con la nuova Lytro Light Field, catturi il momento o, se non altro, tutta la luce che rappresenta il momento.

Una volta che hai catturato il momento, puoi tornare indietro ogni volta che vuoi ed ottenere la fotografia che desideri. Essenzialmente, puoi ottenere proprio la fotografia che avresti voluto realizzare al momento dello scatto. È come tornare indietro nel tempo.

Con una fotocamera Lytro, non vi dovete preoccupare della messa a fuoco di una scena, perché potete farlo più tardi. Non dovete nemmeno preoccuparvi della luce, e potete quindi scattare fotografie in un ambiente molto buio anche senza l’uso del flash.

La prima fotocamera Lytro è in vendita da alcuni giorni. Costa 399 dollari: è innovativa, ma non solo. È anche molto bella e, soprattutto, semplice. Sembra un prodotto Apple. Fa uso di comandi Multi Touch e si sincronizza al Mac (per ora, funziona solo con il Mac) attraverso un software in grado di elaborare le immagini scattate. Come ha notato Horowitz, la parte più importante del prodotto, e probabilmente quella che ha richiesto più risorse, è il software: la fotocamera, per la prima volta, esattamente come è successo per i cellulari, diventa soprattutto software.

È venduta, al momento, solo negli USA. ‘E’ una rivoluzione globale, ma per ora spediamo solo negli USA’, dicono loro.

(via Michele Foscardi)