Quando Microsoft annuncia una tecnologia straordinaria e rivoluzionaria, io ritardo e modero la mia reazione. La posticipo, e solo a distanza di ore inizio a capire se posso effettivamente entusiasmarmi o se era tutta fuffa.

Scrive Guss Mueller:

L’annuncio di HoloLens mi ha dato molto da pensare nelle ultime 12 ore. Perché Microsoft sta facendo, e mostrando a persone, promesse che non potrà mantenere? O che se non altro non riuscirà a mantenere per i prossimi cinque anni? Perché mi rendono le persone tutte così eccitate? È un bellissimo futuro quello che avete immaginato lì, ma abbiamo visto quel futuro in passato. Microsoft dovrebbe smetterla con questo comportamento, perché non aiuta.

Quindi, questa è la ragione per cui quando guardiamo un keynote di Microsoft non ci eccitiamo troppo. Abbiamo imparato dai precedenti comportamenti dell’azienda a non credere fino in fondo a quello che ci sta vendendo. E questa è anche la ragione per cui così tante persone adorato quello che Apple “promette”. Quando Apple dà una demo dei suoi prodotti, non tira in ballo la grafica computerizzata per mostrare come spera un giorno le cose funzioneranno. Invece, mostra cosa è pronto, finito. Come può essere utilizzato ieri. Sono queste possibilità a renderci eccitati. E Apple riesce a inquadrarle benissimo.

Come scrive Guss, è probabilmente una delle differenze principali fra Apple e Microsoft: Apple sa quando è il momento di mostrare quello su cui sta lavorando; Microsoft lo mostra anni prima quando le possibilità sono appunto solo tali: possibilità, ancora da realizzare.

Ed è la ragione per cui di HoloLens non ho ancora scritto: sembra fantastico, ma mi piacerebbe capire meglio di cosa è capace effettivamente — e quali invece sono solo speranze per il futuro. Anche Polygon consiglia di andarci cauti, ricordando il fato del Kinect e altre visioni del futuro, immaginato da Microsoft, che non sono mai andate oltre il video promozionale.