IFTTT, una specie di scotch digitale che collega servizi web diversi fra loro, ha recentemente cambiato direzione. Invece di tentare di monetizzare i suoi utenti – strategia che fino ad oggi non ha funzionato – proverà a farsi pagare dai servizi web stessi. Per questa ragione qualsiasi azienda può da adesso applicare per entrare a far parte dell’ecosistema di IFTTT, e così integrarsi, facilmente e senza dover sviluppare nulla da zero, con centinaia di servizi web.
Linden Tibbets, il CEO e fondatore dell’azienda, dice di voler diventare “il PayPal dell’accesso”, un soggetto “che facilita uno scambio fra un servizio e un altro”:
In its early years, IFTTT didn’t have any direct relationships with the services it was mashing together. Instead, IFTTT tapped into those services’ existing developer tools, which were available to anyone.
“No one at Flickr or Twitter or The Weather Channel had any knowledge of who I was or what IFTTT was doing,” Tibbets says. “We were just somebody using their API.” […]
The IFTTT Partners program launched in early November after months of private testing. For $199 per month, companies can list themselves in IFTTT’s service directory, and embed recipes—now called “Applets”—directly into their own apps and website.
Ho appena perso una buona ora a provarle, e seppur non sappia ancora bene come sfruttarle appieno le potenzialità sono molte. IFTTT è un buon servizio, ma anche molto geek, e queste applicazioni aiutano a semplificarlo dividendo le ricette in due differenti categorie: IF (girano in background e in automatico, quando avviene qualcosa su un servizio — ad esempio quando qualcuno vi tagga su facebook o mettete un mi piace su una foto) e DO (si avviano con un tap), quelle appena introdotte dalle 3 nuove applicazioni.
L’idea è che siano un bottone: una volta premuto, avviene qualcosa. IFTTT ha introdotto 3 applicazioni per 3 differenti bottoni:
- Do Button. Letteralmente un bottone. Con un tap avviate un’azione.
- Do Camera. Scattate una foto, e IFTTT la manda dove volete.
- Do Note. Scrivete una nota, e la mandate a IFTTT per farci qualcosa.
Un esempio scemo, che tira in ballo i caffè. Con Do Button poteste creare un bottone per tenere traccia di quanto ne bevete: ogni volta che verrà premuto IFTTT aggiungerà a un file di testo su Dropbox (o a un foglio di calcolo su Google Drive) una riga, contenete data e ora del momento delizioso (IFTTT permette di aggiungere anche altri dettagli, come latitudine, longitudine, o immagine della vostra posizione con Google Maps). Do Camera e Do Note funzionano nella stessa maniera, ma si attivano dopo aver scattato una foto o scritto una breve nota.
(Si possono fare cose molto più interessanti di quella appena descritta. Può anche essere utile.)
Tutte ovviamente possono contenere più di un bottone — uno swipe laterale permette di scambiarli. L’interfaccia è semplicissima, in modo da velocizzare l’input il più possibile. Al punto che ogni applicazione può contenere un massimo di tre bottoni (un limite fastidioso).
Do è una versione di IFTTT non automatizzata (le ricette si avviano quando voi fate qualcosa), ma che riesce comunque a risultare immediata.