The Verge dice che Apple Pay si trova nella stessa situazione di Siri: nel momento in cui si prova ad usarlo non funziona mai: non è supportato dai commercianti e non è affidabile — così che, dopo un po’ di insuccessi, si finisce col farne a meno per evitare imbarazzi.

Dissento fortemente. La maggior parte delle mie transazioni avviene oggi via Apple Pay. Forse il Regno Unito si trova in una situazione particolarmente avanzata per quanto riguarda i pagamenti contactless, ma Apple Pay mi accompagna sul bus e sulla metropolitana, da Starbucks e altre catene, supermercati e, con sempre meno intoppi, pure nei negozi piccoli e indipendenti. I posti in cui non mi è possibile pagare con Apple Pay si riducono sempre più: oramai ricorro alla carta solo quando la cifra è superiore al limite imposto ai pagamenti contactless. (La situazione è diversa Paese per Paese, e trovarsi in una grande città sicuramente aiuta.)

Nel mio utilizzo, ritengo che Apple Pay e Wallet siano stati un successo. Solo nell’ultimo mese ho usato quest’ultimo per salire su un aereo, per entrare a un concerto, per le varie tessere di affiliazione/raccolta punti e per accedere a un hotel. Wallet mi ha finalmente permesso di fare a meno di una stampante (fino a poco fa, ancora mi serviva un cinque/sei volte l’anno per stampare biglietti/prenotazioni), ed Apple Pay quasi sempre di fare a meno del contante.

Se mai è l’Apple Watch ad avere un problema Siri. Non perché non funzioni ma perché suscita sempre interesse e ilarità — simpatico, all’inizio, divertente, ma è anche una rottura che ogni volta mi si faccia notare quanto sia strano che stia pagando con l’orologio.