L’ha scritto Paul Krugman (e sì, spiega anche cosa significa monopsonio):

Fino ad oggi Amazon non ha provato a sfruttare i suoi clienti. Al contrario, ha sistematicamente tenuto i prezzi bassi, per rafforzare il suo dominio. Quello che ha fatto, invece, è usare il suo potere di mercato per controllare gli editori, riuscendo ad abbassare il prezzo che deve pagare per i libri — da qui la causa con Hachette. Per utilizzare un gergo economico, Amazon non è, o se non altro non lo è stata fino ad ora, un monopolio, un venditore dominante con il potere di alzare i prezzi. Al contrario, si comporta come un monopsonio, un compratore dominante con il potere di abbassare i prezzi.

E su quel fronte il suo potere è davvero immenso — di fatto, è anche più ampio di quanto le sue quote di mercato non lascino intendere. La vendita di un libro dipende soprattutto dal passaparola (che è anche la ragione per cui gli autori vengono costretti a fare tour per il loro libro); compri un libro perché ne hai sentito parlare, perché altre persone l’hanno letto, perché è argomento di conversazione, perché è entrato nei best-sellers. E quello che Amazon possiede è il potere di uccidere questo passaparola. È definitivamente possibile, con un po’ di sforzo, acquistare un libro di cui hai sentito parlare anche se Amazon non lo vende, ma la probabilità che tu venga a scoprire del libro in primo luogo è molto bassa.

Quindi possiamo fidarci di Amazon, e credere che non sfrutterà questo potere? La disputa con Hachette ci ha dato una risposta: no, non possiamo.