Una nota sui commenti
A inizio estate avevo riaperto i commenti su Bicycle Mind. Questi funzionavano grazie a Discourse, un software che ritengo molto promettente e che tiene conto di molti dei problemi legati ai commenti. È un forum (quand’è l’ultima volta che ne avete visitato uno?) adatto all’internet moderna: bello da usare e con alcuni accorgimenti che, almeno in teoria, dovrebbero permettere e stimolare discussioni sane e intelligenti, riducendo quanto più possibile il rumore. Su Bicycle Mind funzionava previa registrazione, fattore che ha ridotto drasticamente il numero di commenti ma che, al contempo, ha fatto sì che quelli ricevuti si siano rivelati pertinenti e interessanti da leggere. Per me, e spero anche per i lettori.
Ora però lo abbandoniamo. Perché? Perché il funzionamento è un po’ macchinoso — i commenti risiedevano su un’altra pagina, non erano immediati né da leggere né da inviare — e principalmente perché il costo del servizio ne supera l’utilizzo. Alcuni blog hanno adottato Discourse con successo, ma ritengo che per funzionare la comunità alla base debba essere molto più ampia di quella che questo blog può raggiungere. Ma, seppur senza Discourse, i commenti resteranno (come potete notare qua sotto) sfruttando semplicemente le funzionalità di WordPress. Saranno sempre letti e eventualmente moderati, nel caso fra di essi ne finiscano alcuni inopportuni.
Perché questo cambio di rotta, negli ultimi mesi? Perché questo ritorno dei commenti dopo averli a lungo criticati? Mi sono reso conto che, seppur inquinati da troll e commenti monosillabici (LOL), ci sono fra i commenti alcune gemme che “ampliano” il contenuto di un articolo. I commenti sono un po’ come il resto dell’internet: per l’80% spazzatura, ma poi c’è quel 10% che ti fa apprezzare che esistano.
Lo spazio per i commenti non è per attaccare altri lettori che la pensano diversamente, o per insultarmi, ma per avviare una discussione: supportando degli argomenti, o spiegandomi perché ho torto (come spesso accadrà) offrendo delle spiegazioni. È facile capire se stai scrivendo un commento interessante, che aggiunge valore all’articolo, o semplicemente schiacciando i tasti della tastiera; nessun commento che sia critico e efficace verrà mai cancellato.
Insomma: fatene buon uso.
kOoLiNuS (September 25, 2014)
GRAZIE di continuare a sperimentare, e a perseguire questa strada di “apertura” verso l’interazione con il lettore.
Io, sul blog personale e aziendale, non chiudo MAI i commenti. Neanche dopo X anni. E spesso ricevo piacevoli input su cose impensate…
Filippo Corti (September 25, 2014)
Grazie a te di sopportarmi nei vari spostamenti e tentativi. Sono capitato — mentre ne testavo il funzionamento — su post di tre anni fa, e leggendo i loro commenti (nuovamente visibili) ho provato nostalgia per le discussioni che in passato, grazie a loro, sono riuscito ad avere tramite il blog. Vanno a discapito del tema pulito e vuoto, e non sempre sono — appunto — validi, ma poter “parlare con i lettori” supera questi svantaggi.
Marco (September 25, 2014)
“Mi sono reso conto che, seppur inquinati da troll e commenti monosillabici (LOL), ci sono fra i commenti alcune gemme che “ampliano” il contenuto di un articolo. I commenti sono un po’ come il resto dell’internet: per l’80% spazzatura, ma poi c’è quel 10% che ti fa apprezzare che esistano.”
Scrissi in linea di massima le stesse parole in una bozza di primo post pensando “voglio provare ad aprire un blog”, su TextEdit.
Il tutto fu prontamente cestinato insieme all’idea del blog.
Dunque sono d’accordo. I libri, i pensieri, i gingilli, i software, gli accessori, le frasi che mi hanno fatto più riflettere li ho sempre trovati tra i commenti, più che nell’articolo stesso.
Certamente bisogna imparare a leggerli, scorrerli usando una sorta di filtro capace di guardare senza leggere, eliminando il superfluo, le stronzate e i classici diverbi tra Guelfi e Ghibellini.
kOoLiNuS (September 26, 2014)
Facendo un passo avanti, in questo “favore” verso i commenti, devo dire che ho trovato – alla fine – Disqus come una soluzione valida per centralizzare tutti i commenti sparsi per la rete. E presto tornerò ad implementarla sul mio spazio personale.
[A dire il vero anche Muut usato da @loox sul suo blog è interessante… ma troppo di nicchia]
(September 26, 2014)
Muut non lo conosco bene, anche se gli avevo dato uno sguardo veloce considerandolo come alternativa a Discourse (per certi aspetti sono simili), quando installai Discourse.
Con Disqus io ho un problema: non mi piace lo stile (come appaiono i commenti), e non mi pare che si possa modificarne il CSS.