Neven Mrgan spiega perché l’ultima cosa che probabilmente Instagr.am ha intenzione di fare è vendere le vostre foto. In versione TL;DR: perché non valgono nulla.

I soldi verranno probabilmente dal vecchio, noioso approccio che ogni startup spera di evitare, e solo in poche riescono: mettendo assieme delle informazioni vendibili sugli utenti (demografica, posizione, grafico sociale, abitudini, etc.) e usarle per distribuire la pubblicità. […] Si può notare qualcosa di simile con Twitter. Non sono interessati ai vostri tweet come prosa. Probabilmente preferirebbero che tutti i tweet venissero da applicazioni come “Tweet this”; standard, formalizzati e privi di ogni astrazione. Hanno bisogno di tweet divertenti/coincisi per fare tornare gli utenti sul sito, ma i soldi vengono dal tuo retweet al link del trailer di Paranormal Activity 7 che il tuo amico ha condiviso da Gawker, non dal vendere cartoline con i tuoi sagaci tweet stampati sopra.

Altri link sull’argomento: i nuovi TOS spiegati da The Verge (senza allarmismi); perché Mat Honan abbandona Instagr.am; e per la serie cose scritte un anno fa: “Sii disposto a pagare i servizi web di cui fai uso“. Altrimenti, poi, va a finire così.