Apple ha vinto la causa contro Samsung

È successo una settimana fa. Mi trovavo in aeroporto quando una coppia si è avvicinata chiedendomi, “ci fai una foto?” “Certo”, ho detto.

E così mi hanno dato in mano un iPhone 3GS. Ma solo nel momento in cui ho avuto modo di osservarlo attentamente, solo nel momento in cui ho visto lo schermo da vicino, solo nel momento in cui ho dovuto utilizzarlo, ho notato che l’applicazione per scattare le foto non era quella a cui sono abituato da tre anni. Non solo l’applicazione, ma l’UI dell’OS aveva qualcosa di strano. E non c’era il logo Apple dietro.

Non l’avevo capito io, che di certo non sono il consumatore medio e che ho avuto un iPhone 3GS per un anno: quello smartphone era di Samsung.

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Il sistema dei brevetti, nel mondo del software particolarmente, è tutto sbagliato. Da una discussione di Reddit:

“To make it explicitly clear I am saying the patents are far to broad and in any other industry would not apply. The fact is they took some generic ideas, not the underlying technology or code behind it. This is fine in almost any other industry. In fact copyright on code used to be the only thing you could use to protect software, patents for broad ideas were not accepted by the Patent Office.”

Per come la vedo io, sia che la causa si fosse conclusa a favore di Apple, che di Samsung, non ci sarebbe stato un vero vincitore. La vittoria di Apple rappresenta in qualche modo un pericolo per quanto detto sopra in merito ai brevetti, il cui scopo non è promuovere l’innovazione ma soffocarla. Se vi siete persi l’articolo di alcuni giorni fa su come l’imitazione stimoli l’innovazione, vi consiglio di andare a riprenderlo. In aggiunta, può rivelarsi utile (per una migliore comprensione della faccenda) l’ascolto di un episodio di This American Life, dedicato ai brevetti nel mondo del software.

Tuttavia, Samsung ha copiato così spudoratamente Apple, e senza alcuna elaborazione o fatica aggiuntiva, che una sua vittoria sarebbe stata altrettanto preoccupante.