Poi ho iniziato a guardare alle applicazioni (alcune di default, altre di terze parti), e ho realizzato qualcosa. Ogni applicazione aveva lo stesso aspetto. Ogni. Singola. Applicazione.
L’indifferenziazione delle applicazioni di Metro fu una delle prime cose che notai utilizzandolo. Alcuni attribuirono questo alla giovane età dell’OS: era nuovo, gli sviluppatori non avevano ancora avuto tempo di metterci la mano seriamente.
In realtà, la coerenza fa parte di una filosofia di fondo e, secondo me, inizia a diventare ben presto stretta. Lo sviluppatore ha poca libertà e possibilità d’intervento sulla UI, e quindi gli risulta quasi impossibile creare qualcosa che stupisca l’utente e si differenzi dal resto. È anche vero che, come scrissi, probabilmente per gli utenti poco interessati a ampliare le funzioni di base (quindi a installare applicazioni) di uno smartphone, l’omogeneità della UI porta una certa chiarezza e sicurezza che potrebbe anche venire apprezzata.