Minimally Minimal ha riassunto in un’immagine rivelatrice il numero di iPhone attualmente in commercio, confrontandolo con il numero degli smartphone Samsung (Android) reperibili. Il numero degli iPhone in commercio è quattro, il numero dei Samsung non lo so, ma accontentatevi di questo: è troppo alto.
Il design di Apple è riconoscibile e identificabile, perché è quello e viene modificato solo quando strettamente necessario. Apple è insolita modificare frequentemente il design dei propri prodotti mantenendolo invece invariato per anni. Il design di Samsung non è iconico perché ha un centinaio di differenti espressioni, coesistenti.
Quello che a me viene da pensare è che non siano riusciti a trovare un design vincente, creandone quindi tanti mediocri. Da qui il grande numero di differenti modelli in vendita. E stiamo parlando solo di Samsung: pensate a quanti altri produttori di smartphone Android restano e immaginate che inquietante immagine verrebbe fuori a raccogliere tutti i loro device in una pagina.
Ma una tanto prolifica produzione giova alle vendite? Questo modello di business – che punta tutto sulla quantità e pochissimo sulla qualità – effettivamente fa sì che la quota di mercato di Android sia al 52% mentre quella di iOS si attesti ad un ben più inferiore 15%. Tuttavia – come mostrano dei grafici di Oppenheimer – la maggior parte dei profitti del settore mobile continua ad andare Apple che con il suo 15% genera guadagni più alti di coloro che detengono il 52% del mercato.
Ma allora, una tale frammentazione e differenziazione fa bene all’utente finale? Il mio parere è no. Il mio parere è che serva solo a generare confusione nella testa del consumatore. La strategia di Apple è chiara: ci sono questi quattro modelli, vi consigliamo questi quattro modelli. Questo è l’iPhone, ben definito e delineato. Quando parlate dell’iPhone sapete di cosa state parlando, avete in mente un device ben preciso.
Ma per quanto concerne Samsung, invece? Quale scegliere fra i 50 modelli esistenti? Su quale investire i propri soldi, quale acquistare? Qual è quello su cui realmente Samsung punta ed ha intenzione di supportare e tenere in vita non solo nei mesi seguenti l’acquisto, ma negli anni?
Perché è qui che si va a finire, di nuovo. Ovvero sulla difficoltà (se non impossibilità) per Samsung di aggiornare e fornire servizi per così tanti dispositivi. Dell’enorme costo che Samsung dovrebbe affrontare se decidesse di tenerli tutti aggiornati. E quindi, così, un po’ per obbligo si arriva alla temuta conclusione: la vendita di uno smartphone che a meno di un anno dall’acquisto non sarà più supportato dall’azienda.