Tre giorni fa, il 23 Ottobre, l’iPod ha compiuto dieci anni: arstechnica ha provato a prendere in mano il primo modello – uno in ottimo stato, conservato bene – ed a collegarlo al computer. Tutto funzionava ancora alla perfezione. La parola con cui lo descrivono è durevolezza e, probabilmente, è la parola più adatta al caso. Nonostante siano passati dieci anni, l’iPod è ancora un oggetto dal design fantastico: non sembra avere dieci anni, sembra invece qualcosa che ancora oggi potremmo acquistare e trovare in vendita sugli scaffali dei negozi.

Ma cosa ancora più importante, nonostante tutto il tempo che è trascorso funziona esattamente come l’ultimo iPod Classic: basta collegarlo al Mac perché iTunes lo riconosca e venga avviata la sincronizzazione.

La parola ‘durevolezza’ significa oggi qualcosa di differente rispetto a quello che significava nel 2001. Nel 2001 c’erano molti device che potevano sopravvivere ad una caduta considerevole, ma le loro parti mobili, i loro componenti, li rendevano comunque più vulnerabili ai disastri rispetto a molti dei loro equivalenti moderni. Questo è proprio il caso del primo iPod. L’oggetto è una bestia – è praticamente impossibile distruggerlo allo stesso livello in cui si potrebbe ridurre un, mettiamo, Walkman Sony – ma i suoi componenti, la click wheel e l’hard drive, fanno sì che possa andare incontro a certe spiacevoli situazioni.

Detto questo, un attento possessore potrebbe mantenere il suo vecchio iPod in vita per sempre.