Forse vi ricordate di Justin O’Beirne: è quel tipo fissato con la topografia di Google Maps e Apple Maps. Ne ha scritto nel dettaglio più volte in passato, ha anche un pezzo su come cambiano le mappe per via delle auto che si guidano da sole. Personalmente, trovo le sue analisi interessantissime da leggere.
Nell’ultimo anno ha tenuto sott’occhio delle aree di San Francisco, Londra e altre località — scattando screenshot a intervalli regolari — per vedere come e quanto cambiano le mappe di Apple e Google. Quelle di Apple: pochissimo, se non altro durante il 2016 e per la prima metà del 2017. Quelle di Google: tanto; i colori sono leggermente diversi, hanno tolto enfasi alle strade ma l’han data a locali, bar, negozi e alle aree di interesse — una nuova feature, aggiunta nell’ultimo anno.
Come sottolinea Justin, cambiare una mappa quando si aggiungono delle feature è normale: se non lo si facesse diventerebbe illeggibile. Ma i lievi e continui cambiamenti di Google Maps nascondono un cambiamento più radicale:
Over the course of a year, Google quietly turned its map inside-out – transforming it from a road map into a place map. A year ago, the roads were the most prominent part of the map – the thing you noticed first. Now, the places are. […]
Looking again at the screenshots above of New York, London, and San Francisco, we see a year-over-year increase in place labels and a year-over-year decrease in road labels. And we see the same visually: Google has been gradually increasing the prominence of its places while slowly decreasing the prominence of its roads.