In Cina, solamente il 50% degli utenti iPhone che hanno cambiato il loro smartphone nel corso del 2016 lo hanno rimpiazzato con un altro iPhone. La percentuale è alta rispetto alla concorrenza, ma bassa se paragonata al tasso di ritenzione vicino all’80% che Apple ha nel resto del mondo.
La ragione? WeChat. Per capire perché, bisogna capire il modello di business di Apple. Come scrive Ben Thompson, la forza di Apple sta nella vendita di hardware differenziato dal software: il monopolio che Apple ha su Mac OS e iOS è centrale per capire il successo di Apple, fuori dalla Cina. Se dovete cambiare smartphone e vi piace iOS, l’unica vostra opzione è un altro iPhone. E grazie all’effetto lock-in dovuto ad iCloud e alle integrazioni di iOS con il resto dell’ecosistema Apple, col tempo cambiare piattaforma diventa uno sforzo sempre più consistente.
Nulla di tutto questo esiste in Cina — perché in Cina è quasi indifferente che l’OS dello smartphone sia iOS o Android e questo perché l’OS è, di fatto, WeChat. WeChat è centrale alla vita giornaliera di quasi 900 milioni di cinesi — WeChat viene utilizzato per leggere le notizie, per chiamare taxi, per pagare il pranzo, per accedere al proprio conto, per trasferire soldi ad amici, per prenotare un appuntamento dal dottore, per accedere a risorse governative e per accedere ai servizi della propria città. Tutti questi servizi sono integrati direttamente in WeChat.
Un articolo del 2015 del gruppo di investimento Andreessen Horowitz spiega WeChat piuttosto bene: WeChat contiene di fatto una miriade di applicazioni. Installare un’applicazione su WeChat — che è, alla base, un’applicazione di messaggistica — significa aggiungere un account ufficiale ai propri contatti. WeChat ha costruito l’infrastruttura (di pagamenti, localizzazione, messaggistica, etc.) che permette poi agli account ufficiali di accedere ai dati dell’utente senza dover ogni volta ri-autenticare o registrare l’utente. Mentre dalle nostre parti la tendenza è nello sviluppo di applicazioni mono-funzione, focalizzate sullo svolgimento di un singolo compito, in Cina WeChat ricopre tutto — non esiste un equivalente nostro, neppure Facebook si espande fino a questi livelli.
In Cina Apple è, in sostanza, l’ennesimo produttore di smartphone. Che l’iPhone abbia iOS poco importa, e quindi poco differenzia i suoi device da quelli Android. La tesi di Ben Thompson è che l’hardware sia, di conseguenza, l’unica ragione per cui comprare un iPhone in Cina.