pointerAddio alle cartelle

Matt Gemmel:

I don’t really think in terms of folders and hierarchies anymore. I still putthings there, but only as a kind of future archeological clue, if everything goes to hell and I’m left digging through the dirt, trying to rebuild.

These days, I expect the machine to accept my query, and throw the relevant set of my stuff back at me. Browsing through directory windows seems anachronistic now, and – interestingly – it also feels artificial.

Sono d’accordo che Alfred/Spotlight abbiano tolto centralitrà al Finder — e spesso recuperò ciò di cui ho bisogno evitandolo — però sono ancora molto legato alle cartelle su Mac. Un’applicazione come iPhoto — che maschera le cartelle in favore della sua interfaccia — mi da un po’ fastidio: la uso, in mancanza di alternative migliori, ma soffro vedendo come mi sta organizzando i file dietro le quinte.

(Anche se — come Gemmel — penso in termini di cartelle e file “per il futuro”, nel caso possa tornare utile fra anni, perché nell’immediato ricorro sempre a Spotlight.)

Elisa (January 27, 2015)

Qualche riflessione collegata, nata dallo stesso articolo: http://www.semplice-mente.it/varie/tecnologia-da-strumento-ad-assistente/

(January 29, 2015)

Interessante! Grazie.

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