pointerArticolo di partenza per lamentarsi della conferenza di ieri

Craig Grannel fornisce un articolo di partenza, copiabile e incollabile liberamente, poi personalizzabile a seconda delle preferenze, per tutti quelli che vogliono pubblicare sul loro blog un pezzo sulla crisi dell’innovazione a Apple e con voce sicura vogliono unirsi al coro di quelli che “da quando Steve Jobs non c’è più tutto va in malora”. Per il medesimo pezzo, in italiano, è venuto in soccorso a due minuti dalla conclusione del keynote Mantellini:

Questa sera messa laica da San Francisco per i credenti Apple a due anni scarsi dalla morte del loro profeta. La chiesa della mela continua a vivacchiare sulle rendite del grande defunto e poco sembra essersi più mosso da allora. Come in certi riti di imbalsamazione attraverso i quali i sacerdoti tentano di protrarre nel tempo il ricordo del caro estinto (quando invece destino e cenere hanno deciso diversamente) oggi Apple ha presentato di fatto due soli prodotti nuovi.

Prosa densa di terminologia meravigliosa (chiesa, grande defunto, imbalsamento, sacerdoti, caro estinto), argomenti convincenti. Due soli prodotti nuovi, uno dei quali consiste in un totale rinnovamento della grafica di un OS utilizzato da un gruppo leggermente consistente di individui: una tragedia. Apple dovrebbe fare di più come Samsung e tutti gli altri che d’innovazione s’intendono (siamo tutti d’accordo che oggi un iPhone, a vederlo in giro, fa lo stesso effetto di un BlackBerry: superstite di un’era passata): lanciarne minimo 25 in un keynote, allargare sempre un pochettino di più lo schermo.