“I don’t get the appeal of this other than as a network-connected head-mounted camera, which I personally have no need for” — John Gruber
In un nuovo video, Google prova a spiegare ‘come ci si sente’ a indossare i Google Glass. Io, per quanto affascinato dalle cose che possono fare, continuo a trovarmi a disagio con questa visione del futuro. Molto è dovuto a una questione meramente estetica, ma la mia reticenza rimarrebbe, credo, anche immaginando un modello meno appariscente. Anche immaginandomeli identici a dei Ray-Ban.
Un dispositivo intermedio fra lo smartphone e i Google Glass (l’orologio di cui tanto si parla) mi sembra una soluzione migliore. Certo, diranno alcuni, è meno immediato e meno appropriato al futuro che ci aspetta, un futuro in cui c’è sempre meno separazione fra realtà e digitale (ma non lo stiamo già vivendo, questo futuro?). Ed è pure meno futuristico, quindi noioso quanto il presente (meglio sognare le macchine volanti, che un presente migliorato). Eliminare qualsiasi separazione e attrito[1. Ma poi chi non ha problemi alla vista, come me: sinceramente mi rompe le balle uguale dover tirare fuori un coso dalle tasche o essere costretto a portare degli occhiali. Ovvero: l’attrito c’è, eccome.] dovrebbe essere lo scopo ultimo: i Google Glass ci riescono meglio di un orologio perché si mettono di mezzo a qualsiasi cosa.
Però, però: non è vero che ci si abitua a tutto, e che ogni tecnologia è imbarazzante all’inizio e poi la adottiamo senza alzare un sopracciglio. I Google Glass io li vedo un po’ come gli auricolari bluetooth: per comodità e evoluzione battono senza dubbio il dover allungare la manina alla tasca dei jeans per rispondere alle chiamate, eppure nonostante esistano da anni non ci siamo ancora abituati a vederli in uso. Perché sono più comodi, ma non così tanto da giustificare quell’invasione. Perché ci sembrano un’esagerazione, un eccesso.
(Poi se volete a questo punto pensate anche al Segway)
I Google Glass hanno un futuro, ma non sono il futuro. Sono un prodotto che sicuramente esisterà, ma che non credo diventerà diffuso tanto quanto gli smartphone. Perché potranno essere utili in certe occasioni, e troveranno un pubblico di affezionati, ma nella vita di tutti i giorni sono un eccesso. Il video di Google mostra molte attività in cui potrebbero essere adottati (io me li immagino anche molto belli come console di videogame ambientati nella realtà) ma in quanto ai Google Glass come oggetto quotidiano: non riesco a immaginarmi un mondo in cui fra dieci anni sarà normale avere uno schermo incollato al lato destro della nostra visuale.
A meno che non decida di immaginarmelo e farmelo piacere solo perché un futuro così siamo in grado di crearcelo. Ma il fatto che siamo in grado di crearcelo non significa che dobbiamo. La tecnologia non vuole nulla: siamo noi che vogliamo cose dalla tecnologia. Dovremmo chiederci quali, e se abbiano senso.