Chris Downer di Realmac Software ha spiegato in un post perché il design skeumorfico non è di per sé negativo; una voce isolata dal coro di blogger e utenti che hanno, soprattutto negli ultimi tempi, preso di mira questo approccio al design — spinti in parte anche dall’abuso che ne fa Apple.
Skeumorfismo, applicato al software, indica la tendenza a riproporre in digitale gli elementi, il design e il comportamento che un oggetto ha nel mondo reale. Il termine può indicare applicazioni come iBooks per iPad e (inappropriatamente, secondo Downer) come Rubrica per Mac. La prima funziona bene, la seconda sacrifica le informazioni a favore della UI ed è un cattivo esempio di dove si può andare a finire, esagerando con questo approccio al design. Ma lo skeumorfismo, spiega Chris, si ritrova anche in oggetti non digitali — da sempre:
This isn’t just limited to user interface design; In the physical world, we find them all around us too. Lightbulbs shaped like the flame from a candle, marble or wood grain patterns printed on linoleum, those useless tiny handles you find on some bottles of maple syrup. Things that are ornamental.
Downer lo difende, prendendo iBooks come esempio di una buona UI. Se il software risultante funziona in maniera simile all’oggetto che tenta di rimpiazzare, e al quale si ispira, tentare di imitarne le sembianze non è di per sé un errore. Non lo è nemmeno se l’associazione fra il software e gli elementi che questo riprende dal mondo reale è frutto di una finzione:Find My Friends è un’applicazione totalmente digitale, senza equivalenti nel mondo reale, ma che presenta comunque degli elementi ornamentali provenienti da quest’ultimo. Secondo Chris, non è un errore.
Ciò che bisognerebbe criticare è invece la tendenza ad applicare lo skeumorfismo anche in quei casi in cui il software si comporta chiaramente in maniera differente rispetto a ciò che prova a rimpiazzare. In quei casi una UI skeumorfica è d’impiccio per l’utente. Prendendo Rubrica per Mac come esempio, Chris ne definisce il design non tanto skeumorfico, quanto simile a un simulacro: un tributo all’oggetto fisico del quale però ripropone solo l’estetica, non il funzionamento.
Credo si tratti anche di essere in grado di sapere bilanciare, cosa che persino ad Apple a volte è riuscita difficile. La tendenza skeumorfica di iBooks non dà fastidio, al contrario quella del Game Center, che ripropone virtualmente una serie di elementi appartenenti ai casinò (si pensi ai gettoni), è senza senso.