pointerVeloce, nascondi il BlackBerry

Prendo sempre in giro i miei due o tre amici che hanno un BlackBerry. Sempre. Ovviamente, non sono una persona così orribile: se hai un BlackBerry perché l’azienda presso cui lavori te l’ha regalato ti sono vicino, hai la mia comprensione e il mio pieno supporto — mentre con tatto ti consiglio di cambiare lavoro. Ma se hai spontaneamente deciso di acquistarlo nell’arco dell’ultimo anno e mezzo, come puoi pretendere che mi astenga dal fare ironia? [1. Comprare un BlackBerry non ha davvero alcun senso: o resti al Nokia di 10 anni fa, e fai a meno di tutto, o se vuoi uno smartphone prendi altro, persino — guarda cosa mi tocca dire — un Samsung. Ma comprare un BlackBerry è un po’ come entrare in un negozio di informatica e uscirsene con un computer giocattolo. Questo significa comprare un BlackBerry oggi: una burla.]

E quindi ne faccio. E sono noioso, perché ogni volta che questi miei amici estraggono il BlackBerry dalla tasca mi spunta un beffardo sorriso, a cui fa seguito un commento. Ogni volta che si collegano a ARPANET, ogni volta che — ah ah — scattano una foto con la loro camera analogica (ma perché ci provano?), ogni volta che aggiornano il loro stato su MySpace e parlano con i loro avi su MSN.

Peer-pressure? No, è che sono pirla: mi diverto davvero. E, si sa, il mondo è pieno di gente pirla e orribile, solo non pensavo si divertisse in ugual modo. E invece sì, al punto che il NY Times c’ha scritto un articolo, sull’argomento: testimonianze di bullismo verso gli utenti BlackBerry che ora hanno vergogna (e paura?) ad estrarre il loro cellulare in pubblico (e fan bene!):

BlackBerry outcasts say that, increasingly, they suffer from shame and public humiliation as they watch their counterparts mingle on social networking apps that are not available to them, take higher-resolution photos, and effortlessly navigate streets — and the Internet — with better GPS and faster browsing

Ma non preoccupatevi, utenti BlackBerry, perché c’è qualcuno che ancora vi vuol bene: RIM. Certo, in maniera un po’ inquietante e imbarazzante.