pointerToccherà prenderlo bianco?

Sembrava che la scelta di utilizzare l’alluminio per il retro dell’iPhone 5 avrebbe aiutato a rendere l’oggetto meno delicato, un iPhone studiato per essere usato senza custodia (le persone belle, comunque, la custodia non l’hanno mai usata sul loro iPhone).

Forse l’assenza del vetro e la leggerezza lo aiuteranno a sopportare meglio gli urti (lo sapevate che più del 30% degli iPhone è stato riparato almeno una volta?), ma iniziano a circolare terribili immagini (e video, per esempio questo di iFixit) che rivelano che basta davvero poco per graffiarlo e rimuovere la vernice superiore. Che delusione.

Il design del nuovo iPhone è senza dubbio meraviglioso. Ieri me lo sono rigirato fra le mani per alcuni minuti, e ho avuto davvero la sensazione che ci sia dietro — come scrive Apple — un livello di precisione e cura difficile da trovare in un oggetto prodotto in serie. Ma affinché un design sia perfetto deve anche durare nel tempo: non essere solo bello al momento dell’acquisto, dietro una teca, ma se possibile continuare ad essere bello dopo due anni d’utilizzo.

Ho da qualche parte un vecchio iPod tutto graffiato: ha un’aria vintage e vissuta, ma è ancora meraviglioso. Ha la bellezza tipica di un oggetto che le ha viste un po’ tutte, da cadute a incontri con le chiavi. Quell’aspetto gradevole che un oggetto ben studiato assume dopo un lungo periodo di utilizzo; quando accumula sulla sua superficie così tanti graffi che, a un certo punto, non danno più fastidio e iniziano con lo starci quasi bene.

Potrò dire, fra due anni, lo stesso di un iPhone 5?