Other people will look up to me because I own this thing and use it frequently, which will make me very happy. When I’m at a party, for instance, I can wait for a moment when people start talking about how cool it looks from the latest advertisement. Then I can stroll over and take it out and start using it, pretending that I hadn’t heard their conversation, and I can look up casually and wink at them. They’re sure to be impressed. — “Buying this thing will make me happy“, McSweeney’s.

Dopo una lunga riflessione e svariati tentennamenti, ho deciso di non comprare il nuovo iPad. La ragione è che l’iPad che possiedo, il primo, è ancora piuttosto soddisfacente per l’uso che ne faccio, ovvero:

  • Navigare in Internet
  • Inviare mail
  • Leggere riviste
  • Scrivere (blogging e appunti universitari)

Non penso che un aggiornamento dell’hardware mi porterebbe un significativo vantaggio nello svolgimento di queste azioni. La scrittura avviene con iA Writer, applicazione leggera e molto semplice. Un Retina Display renderebbe la lettura e la navigazione in rete più piacevole, ma credo di poter resistere ancora con i vecchi pixel senza soffrire troppo — almeno fino a quando non avrò visto dal vivo un nuovo iPad; allora sarò più cosciente di quel che mi perdo.

La cosa probabilmente meno gradevole è la navigazione in rete, che sempre più spesso trovo frustrante. La RAM interna al primo iPad è poca, così poca che spesso Safari ricarica le tab aperte anche quando queste sono un numero esiguo (due sono sufficienti, a volte). Spero vivamente che abbiano risolto il problema nel nuovo iPad.

Restando al mio attuale, vecchio e primo iPad, confido che le applicazioni di cui faccio uso — come ho detto sopra, applicazioni molto leggere e semplici — non si appesantiscano e non diventino lente a causa del nuovo arrivo. Se questo non accadrà, non vedo ragione di passare al nuovo modello. Nerd Gap è dello stesso parere, ovvero che un oggetto vada rimpiazzato quando non soddisfa più le nostre esigenze e non, al contrario, quando una nuova versione dello stesso viene rilasciata.

Il nostro desiderio di sostituire l’oggetto posseduto con la nuova versione dello stesso è così alto da spingerci, a volte, a desiderare che il vecchio si rompa, in modo da fornirci una giustificazione all’acquisto. Ne parlò alcuni mesi fa l’Atlantic con l’articolo “Replacement Therapy“. Immaginate che Apple vi dica, domani, di aver fatto un iPhone che dura 20 anni: chi, sinceramente, lo desidererebbe?

Cambiare strumento — sia esso hardware o software — comporta una fatica, non solo economica. Come giustamente il sito Last Years Model fa notare, occorre capire come il nuovo oggetto funziona e riorganizzare il proprio lavoro attorno ad esso, adottando la nuova maniera di fare le cose. Questo non è sicuramente il caso dell’iPad, che non ci obbliga ad una riorganizzazione, ma una riflessione più generale: troppo spesso abbandoniamo software perfettamente validi in favore di altri, solo perché un’alternativa nuova e luccicante si è affacciata sul panorama.

Sono stato il primo a sostituire l’iPhone 3GS con un iPhone 4, perché i vantaggi erano tali — batteria in primis, fotocamera e schermo in secondo luogo — da indurmi all’acquisto. Ma non credo cambierò l’iPad, perché tutto sommato il mio adempie ancora bene al ruolo che gli ho assegnato, ovvero quello di strumento di scrittura e lettura. Non che il nuovo non sia significativamente migliore, quanto piuttosto che io non abbia davvero bisogno di quei miglioramenti. Senza dimenticare che, come ho detto svariate volte, la parte più importante del dispositivo, la sua anima, quello che lo rende piacevole, è il software. Non è il caso di cambiare hardware, fino a quando il software rimarrà potente in ugual modo [1. Probabilmente quando verrà rilasciato iOS 6 ci saranno delle limitazioni, a causa della RAM inferiore del primo modello rispetto all’ultimo, che inibiranno certe funzioni e miglioramenti di cui il nuovo iPad potrà avvantaggiarsi.].

Insomma, comprare il nuovo iPad non mi renderebbe più felice. Né porterebbe dei significativi vantaggi al modo in cui lo uso. Quindi mi tengo il mio, quello vecchio, che è ancora molto bello e utile. Inoltre, vuoi mettere la soddisfazione di possedere un oggetto vintage?